Pagelle Volta a Catalunya 2023: Roglic è perfetto e vince il duello con lo scatenato Evenepoel! Ciccone sogna e fa sognare, Groves ha il killer instinct

Primoz Roglic (Jumbo-Visma), 10 e lode: Non sbaglia un colpo dall’inizio alla fine. Dopo il trionfo nella Tirreno-Adriatico, in cui nessuno era riuscito a metterlo in difficoltà, stavolta trova pane per i suoi denti in Remco Evenepoel, ma ne esce ancora meglio. Porta a casa due vittorie di tappa, ma soprattutto la consapevolezza di aver gestito in maniera perfetta i momenti chiave della corsa, dall’arrivo di La Molina, in cui ha fatto di tutto per perdere meno terreno possibile da Evenepoel passando per Lo Port, in cui invece ha vinto la tappa mandando in crisi il belga nelle ultime centinaia di metri, fino alle ultime due giornate in cui prima non ha dato cambi al campione del mondo quando non ne aveva interesse e poi ha lasciato la vittoria all’avversario a Montjuc, distendendo un clima che cominciava a farsi nervoso (anche se dai diretti interessati non erano arrivate dichiarazioni polemiche) in vista di un Giro che si preannuncia pirotecnico e in cui anche i piccoli dettagli potranno fare la differenze.

Remco Evenepoel (Soudal-QuickStep), 10: Attacca sempre e ovunque, regalando spettacolo per un’intera settimana. Nell’avvicinamento a questa corsa si è parlato spesso di questa corsa come di un antipasto di Giro d’Italia e lui in questo antipasto è quella pietanza che sai già essere la tua preferita, ma che al palato riesce a sorprenderti ancora in meglio. Il campione del mondo vince due tappe e non si dà mai per vinto, commettendo anche qualche piccolo errore, dovuto però proprio alla sua incredibile voglia di vincere. Con lui, Roglic e tutti gli altri ci attende un Giro d’Italia pirotecnico.

Joao Almeida (UAE Team Emirates), 9: Un altro podio importante dopo il secondo posto alla Tirreno-Adriatico. Il portoghese si gestisce sempre in salita, come ormai suo solito, e salendo regolare del suo passo riesce sempre a ottenere ottimi risultati. Al Giro d’Italia ci saranno tanti chilometri a crono, specialità in cui regala sempre buone prestazioni, e se la gamba sarà ancora questa il lusitano potrebbe essere uno dei principali candidati almeno a salire sul podio finale.

Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck), 9: Vince due tappe in una settimana in cui c’è davvero poco spazio per le ruote veloci. Lo sprinter australiano è però fenomenale a cogliere le due occasioni che gli capitano, addirittura rientrando in gruppo con la bici di un compagno dopo una foratura negli ultimi chilometri nella seconda occasione. Il classe ’98 quindi tiene il passo dei capitani van der Poel e Philipsen che stanno facendo faville in altre corse e si candida al ruolo di terzo leader della compagine belga. Molto probabilmente in questa corsa è stato avvantaggiato anche dal fatto che molti dei grandi velocisti erano assenti, probabilmente perché “spaventati” da un percorso di questo tipo, ma proprio l’essersi voluto mettere alla prova in una corsa del genere, ottenendo poi i risultati che ha ottenuto, fa guadagnare ancora più punti all’ex BikeExchange.

Marc Soler (UAE Team Emirates), 8,5:  Forse è lui la più grande sorpresa di questa settimana. Cresce nel corso della settimana e nell’ultima tappa si ritrova persino in testa alla corsa insieme ai soli Roglic ed Evenepoel, attaccando il podio del compagno Almeida, che poi andrà a chiudere in prima persona su di lui, in una scena bizzarra, anche se non è la prima volta che Soler si trova in situazioni simili. Situazione che però non ha portato a particolari polemiche, ma è scaturita dalla grande gamba dello spagnolo, che per alcuni attimi ha sognato anche di battere i due fenomeni, come del resto aveva fatto qualche giorno prima Giulio Ciccone.

Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), 8,5 : Esce da questa settimana con una delle foto più belle della sua carriera. A Vallter l’abruzzese tiene le ruote di Evenepoel e Roglic e poi li batte allo sprint dedicando il successo al compagno Dario Cataldo, caduto il giorno prima riportando numerose fratture. Il capitano della Trek regola anche il gruppo alle spalle dei primi due il giorno successivo, poi perde un po’ di terreno nelle tappe seguenti, ma chiude comunque in top 10. Entrare nei primi 10 e portare a casa una vittoria di tappa, arrivata per giunta battendo due fenomeni, è probabilmente quello che sognava alla vigilia della corsa. L’avvio di stagione del corridore italiano si conferma esaltante e i prossimi sogni, quelli rosa e abruzzesi del prossimo maggio, si fanno sempre più grandi.

Michael Woods (Israel-PremierTech), 7,5: Vederlo in top 10 è una piacevole sorpresa. Nelle ultime corse disputate non aveva brillato, mentre in questa settimana è sempre in lotta con i migliori, portandosi a casa un sesto posto che profuma di rinascita e che gli permette di essere il primo in classifica tra i corridori dei team Professional.

Lenny Martinez (Groupama-FDJ), 7: Ottimo impatto con la prima corsa WorldTour della sua carriera. Il classe 2003 ha dimostrato di poter stare con i migliori al mondo, chiudendo addirittura in sesta posizione sul traguardo di Lo Port, lasciandosi alle spalle corridori molto più esperti di lui come Landa, Hindley, Yates, Woods e Ciccone, solo per citare alcuni di quelli che quel giorno sono arrivati dietro di lui e anche nell’ultima tappa è stato uno dei più battaglieri. Nel resto della settimana, poi, mostra anche una buona continuità che lo porta a sfiorare la top 10 e gli permetterà di essere protagonista nelle corse a tappe sin da subito. A soli 19 anni, però, è soprattutto il futuro che si preannuncia particolarmente luminoso per il giovane talento transalpino.

Cian Uijtdebroeks (Bora-hansgrohe), 7:  Alla sua seconda stagione da pro’ anche il baby fenomeno belga sta cominciando a ottenere risultati di alto livello. Colui che a livello giovanile era definito il nuovo Evenepoel, chiude solo alle spalle del campione del mondo nella classifica dei giovani, ma soprattutto si piazza in top10 con un parterre così importante. Questa corsa era l’antipasto del Giro, ma forse è anche un antipasto di futuro e quel che è certo che ci ha fatto venire già l’acquolina in bocca.

Bryan Coquard (Cofidis), 7: Gli manca solo la vittoria. Il successo di tappa al Tour Down Under sembrava aver interrotto la sua maledizione (quella in Australia è stata la sua 49esima vittoria in carriera, ma la prima a livello WorldTour), ma il francese deve invece continuare ad accontentarsi dei piazzamenti. Nelle uniche due occasioni per le ruote veloci resiste bene (piazzandosi in top 10 anche nella frazione inaugurale vinta da Roglic) in salita e disputa un ottimo sprint, ma in entrambi i casi deve arrendersi a un Kaden Groves più forte di lui e non può avere troppi rimpianti. La gamba però c’è e i risultati probabilmente arriveranno.

Ide Schelling (Bora-hansgrohe), 6,5: Il classe ’98 è tornato ai suoi massimi livelli. Chiude la settimana con due podi parziali e un quarto posto di giornata che ne certificano la competitività a questi livelli, che era mancata lo scorso anno. Al neerlandese manca il successo, ma la sua squadra sa di avere un’altra interessante carta su cui puntare nelle prossime settimane.

Jai Hindley (Bora-hansgrohe), 6,5: Dopo una brutta Tirreno-Adriatico riesce a rilanciarsi. L’australiano stavolta chiude in top 10, precisamente all’ottavo posto, in una settimana in cui alterna buoni spunti a momenti di difficoltà. Nella tappa vinta de La Molina regola il gruppo alle spalle dei primi tre e sembra poter lottare persino per il podio nelle generale, ma perde un po’ di terreno nei giorni successivi, uscendo dalla lotta. Nell’ultima tappa prova anche un attacco, ma la gamba non è ancora quella dei giorni migliori.

Rigoberto Uran (EF Education-EasyPost), 6,5: Di esperienza si porta a casa una bella top 10. Il miglior risultato parziale è il quinto posto di Lo Port, che è anche la sua unica top 10 della settimana, ma il colombiano sa sempre come gestirsi per portare a casa il risultato. In casa EF si stanno vedendo tanti nuovi talenti nell’ultimo periodo, ma è sempre bello sapere di poter contare anche sull’usato sicuro.

Esteban Chaves (EF Education-EasyPost), 6,5: Anche lui è stato autore di una buona settimana. Il colombiano ha sfiorato il successo di tappa a Valtter attaccando sulle prime rampe della salita e riuscendo a stare davanti fino alle ultime centinaia di metri, ripreso da Ciccone, Roglic ed Evenepoel. Alla fine chiude undicesimo, confermando una buona gamba che potrà tornare utile nelle prossime gare.

Simone Petilli (Intermarché-Circus-Wanty), 6,5: Per un giorno si toglie lo sfizio di indossare la maglia di miglior scalatore. L’italiano si inserisce nella fuga della terza tappa, quella più “nobile” dell’intera settimana visti i nomi che la compongono, dopo essere stato all’attacco già nella giornata precedente e dà tutto per prendersi i punti necessari per passare in testa nei primi GPM prima di staccarsi. Le schermaglie tra i big in ogni salita di ogni tappa gli rendono impossibile lottare per questa classifica fino alla fine, ma è comunque bello che sia riuscito a ritagliarsi un modo per essere protagonista in una corsa piena zeppa di grandi campioni.

Mikel Landa (Bahrain Victorious), 6,5: Il solito Mikel Landa. La corsa del basco è quella che ci si aspetterebbe da lui, quella che vedremmo se dovessero fare un film su di lui. Per l’intera settimana è quarto in classifica, sempre a un passo dai primi con ambizioni di podio, ma poi finisce quinto. Una top 5 in una corsa di questo livello è un risultato più che sufficiente, ma quando il Landismo spopolava tra gli appassionati le ambizioni erano ben altre.

Einer Rubio (Movistar), 6: Dopo la tappa vinta allo UAE Tour era forse lecito attendersi qualcosa di più. Tuttavia. il colombiano fornisce prestazioni in linea con le sue ultime uscite e con il suo percorso di crescita, che gli permettono di prendersi la sufficienza in una settimana in cui gli è mancato l’acuto.

Richard Carapaz (EF Education-EasyPost), 5,5: Probabilmente sperava di essere un po’ più avanti di condizione. Dopo un inverno difficile, il sudamericano è ancora alle prime uscite sulle strade europee e non sembra avere ancora le gambe per stare con i migliori. Fa dunque quello che può, provando anche ad andare in fuga nella terza tappa per testare la gamba, che però al momento non risponde ancora in maniera perfetta.

Ben O’Connor (Ag2r Citroën), 5,5: L’australiano non brilla. La quattordicesima posizione a oltre 6′ dal vincitore è indicativa della settimana del classe ’95, che non riesce mai a restare davanti quando l’azione entra nel vivo.

Guillaume Martin (Cofidis), 5,5: A un passo dalla sufficienza. Il corridore francese si inserisce in alcune fughe e lotta per la classifica degli scalatori, dovendosi arrendere alla lotta tra Roglic ed Evenepoel, con i due che fanno incetta di punti nell’ultima tappa. Tanto di cappello per averci provato e aver messo in mostra il solito spirito battagliero, ma l’obiettivo non è raggiunto e rispetto alla Tirreno-Adriatico non è riuscito a fare nessun passo in avanti.

Geraint Thomas (Ineos Grenadiers), 5: Dei principali pretendenti al Giro d’Italia è quello più indietro di condizione. Sulla sua corsa non c’è molto da dire, se non che non è mai protagonista, staccandosi sempre troppo presto, al pari di tutti i suoi compagni di squadra, confermando il momento difficile per la Ineos nelle corse a tappe. Non è comunque una novità vederlo così indietro di condizione rispetto ai rivali, ma poi essere pronto al momento giusto.

David de la Cruz (Astana Qazaqstan), 5: Ancora troppo poco. Ci prova andando in fuga nell’ultima tappa, arrendendosi per ultimo al ritorno del gruppo e chiudendo poi anche in top 10 di giornata, ma nel resto della settimana? Non lo si vede mai e se non fosse per la reazione di oggi, dall’Astana andrebbero via da Barcellona con davvero tantissimi punti interrogativi, alcuni dei quali restano comunque senza risposta.

Romain Bardet (DSM), 5: Brutto passo indietro per lo scalatore transalpino. Dopo aver tenuto botta alla Parig-Nizza, chiudendo comunque in top 10 pur senza mai essere protagonista, stavolta l’ex Ag2r va alla deriva, uscendo praticamente subito di classifica perdendo poi terreno giorno dopo giorno. In casa DSM hanno trovato un pimpante Oscar Onley (6,5), che si è fatto vedere in fuga, ma hanno bisogno del proprio capitano, intorno al quale è costruita praticamente tutta la squadra. Il tempo per riprendersi comunque c’è ancora tutto ed è inutile creare allarmismi, ma bisogna cambiare passo.

Adam Yates (UAE Team Emirates), s.v. : La caduta a inizio settimana non permette di giudicare la sua prestazione, ma  la concorrenza interna non sembra lasciare troppo tempo al britannico. Dopo una Tirreno-Adriatico non eccelsa, si presentava ai nastri di partenza di questa corsa come principale alternativa a Joao Almeida. Nel corso della settimana, però, oltre al portoghese, emerge anche Marc Soler, che gli fa perdere ulteriori posizioni nelle gerarchie interne. Il classe ’92 è dunque costretto a mettersi a disposizione dei compagni in una corsa che solo due anni fa lo vedeva trionfare in maglia Ineos, formazione che ha lasciato quest’anno per accasarsi alla UAE, dove però dopo solo pochi mesi rischia di trovarsi già relegato al ruolo di gregario di lusso e non solo nelle corse in cui c’è Pogacar, insieme al quale non ha ancora corso proprio per avere spazio in prima persona prima di mettersi a disposizione dello sloveno al Tour de France.

Egan Bernal (Ineos Grenadiers), s.v.: Una sfortunata caduta interrompe la sua settimana. Il ritorno in Europa non è andato come sperato, ma fortunatamente non ci sono fratture e presto lo rivedremo in strada per proseguire il suo percorso di avvicinamento al Tour e di recupero dall’incidente dello scorso anno.

Dario Cataldo (Trek-Segafredo), s.v.: Le fratture, invece, sono purtroppo tante per il corridore abruzzese. Caduto nella prima tappa, sarà costretto a saltare la partenza del Giro d’Italia dal suo Abruzzo (una vera ingiustizia!) e dovrà affrontare un lungo periodo di recupero prima di tornare a gareggiare. Siamo sicuri che lotterà con la sua proverbiale grinta per tornare il prima possibile e intanto gli facciamo i nostri migliori auguri di buona e pronta guarigione.

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